domenica, settembre 19, 2004

L'elastico

I don't know... (l'intonazione di questa semplice frase da queste parti risulta essere circa una quinta giusta discendente, seguita immediatamente da un semitono giustapposto ulteriormente discendente).

Tutti qui ormai sanno che sono quella che canta con Ira Sullivan, e corrono voci che il disco sia magnifico (non solo non è missato, ma non è neanche realmente finito).

Ho incominciato a rimorchiare di brutto, completamente senza intenzione, uomini bellissimi. Uno nerissimo e fighissimo (ma del tutto fuori target, hey man come down che sei trooooppo giovane, ma insomma se non te ne vai un pensierino ce lo fò), stasera mi ha fatto un filo talmente serrato che a un certo punto Tom gli ha detto, tanto per chiarire il concetto, "hey Bob, tonight she's hanging out with me!"...

Insomma mi ha riconosciuta, mi ha detto che se gli mando il disco lo mette in radio (ci ha il suo programma personale di jazz, quindi immaginate il tipo filojazzista e molto Spike Lee, attillato e scattantissimo, e giusto quella scheggia di fuoriditesta che ha di certo il suo fascino; Gesù meno male che al jazz club è buio e che eravamo tutti seduti, così ho potuto guardarlo poco...). Continuava a ripetermi hey ti ho sentita cantare giovedì sera con Ira, pazzesco, she's bad, man, who is she?! Fai cose incredibili con la voce, come fai a avere quel suono di tromba sordinata (e dàgli, allora è una mania... Mi sono studiata tonnellate di dischi di Miles, se è per questo, ma anche di Trane, e Bird, e tanti altri... Mò perché riconosci la tromba ti senti figo...)? Hey girl you blew my mind, you really did! Hey Tom she blew my mind! (tutto ciò condito con uno spinning around di corpo e membra, la testa si muove a destra e sinistra scollegata dalle braccia, come nei film, hey hey)

Man, vabbè che sei figo e che mi piace quello che dici, ma parto fra due giorni e non sono un tipo veloce, lascia stare, va...

Sta un altro pò con noi al tavolo alto coi seggioloni, Bob, poi ci lascia (beh Tom era aggressivo, stasera, e avevamo parlato insieme dalla fine del nostro gig alle 11 fino ad ora che era l'una e mezza), lanciandoci un take it easy! come saluto molto hip.

D'altra parte io e Tom avevamo parlato tutta la sera di parecchi argomenti assolutamente non americani anche suggeriti da lui stesso, in particolare per esempio del fatto che le donne hanno orgasmi multipli... Lui dice beh ve lo meritate dopo tutto quello che passate mensilmente... (dillo a me che il ciclo m'è regolarmente venuto nelle date precise dei concerti più importanti qui, e il primo giorno di registrazione de mio disco, così ho dovuto rifare le mie tracce la settimana dopo...) Io gli ho fatto notare che certe cose sono just a gift, ma mica da tutti, e abbiamo riso di cuore davanti al nostro rigoroso bicchiere di Cabernet.

Ora il fatto che qui si beva tanto e tanto spesso vi dovrebbe dare la misura della noia mortale in cui si incorre quotidianamente. Il fatto che si parli di orgasmi multipli invece non vi deve indurre in errore: qui la libido è abbastanza latitante anche lei, anzi secondo me è proprio perché ce n'è poca che si beve, come unico passatempo possibile... Ma qualunque donna vera sa bene che la virilità è con ogni evidenza inversamente proporzionale al tasso alcolico del portatore, quindi meglio astenersi, da cosa vedete voi.

Stasera avevamo suonato al The Europa io e Tom Johnson (lui piano e sax) con Harold Nagge, Naggey o Naggy, prima o poi lo (ri)scoprirò (fu un problema anche molti anni fa, meno male che quando presenti i musicisti devi solo parlare e non scrivere, specie all'estero), che è un chitarrista bravissimo con cui ho suonato 12 anni fa e infatti il nome mi diceva qualcosa... Non vi dico il piacere di ritrovarsi dopo così tanto tempo, abbracci, felicità, e tanto per non perdere l'abitudine complimenti vicendevoli a iosa... Effettivamente abbiamo fatto proprio una serata di gran classe, e molto originale e piena di vera arte. Il posto era pieno dei molti fans americani che ormai non perdono una mia performance, comincio ad avere un vero seguito anche di esperti del settore, e l'organizzatore dei concerti era presente e mi ha pregata di dirgli quando sarò back in town, perché ha già dell'altro lavoro per me.

Infatti, a dirvela tutta, ho ufficialmente annunciato il mio ritorno "at Christmas time": anche Ira sostiene che il nostro progetto dobbiamo portarlo in giro dal vivo, perché è troppo bello. Can you imagine doing all this LIVE? Man...! e scuote la testa, come dire che non se lo riesce a immaginare come viene giù il teatro.

Più si avvicina la partenza, più scopro di essermi guadagnata una ferma appartenenza a questi luoghi.

Ora il problema è: come ritagliarsi un paio di settimane qua e un paio di settimane là, per poter tornare qui ogni pò di mesi?

Me lo dissero, dodici anni fa: Fabrizia, rimani... This is your place!

P.s: ho appena vinto un gioco, di quelli stupidi che uno fa con se stesso al ritorno dalle serate, tanto per perdere un altro pò di tempo prima di andare a letto con l'adrenalina ancora in circolo. Ho impostato l'ora e il giorno prima di cominciare a scrivere, poi me li sono dimenticati. Ho impostato a caso, senza assolutamente calcolare, erano più o meno le 2 e 38 e ho fatto ruotare i numeri nelle caselle del post fino ai numeri che mi piacevano al momento. Alzo gli occhi in questo attimo e sono proprio le 3 e 47.
Comments:
Beh...valeva davvero la pena di leggere gli ultimi post americani...sono meglio di un libro!!! Adesso ci vorrà un pò di tempo per tornare alla realtà.........!!!!

WHA
 
Altro che realtà, io ho paura di tornare all'incubo! Ma stavolta non mi faccio riingoiare dalla melma del megaristagno in cui viviamo. Devo finire il disco, e tornare qui. Questo significa avere uno scopo tangibile. A prestissimo, Wha!

Tua Lady Arkavox.
 
Post a Comment

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?